Amalaki
Amalaki: Nome Latino: Emblica Officinali, geartn. Phyllanthis emblica, Linn)
Famiglia: Europhorbiaceae
Morfologia: Albero di media altezza alto circa 8-10 metri. Corteccia: nero verdognolo, sottile. Foglie: oblunghe che assomigliano a quelle del tamarindo, ma più piccole e più sottili. Fiori: con picciolo molto lungo. Infiorescenze. Frutti: rotondi del diametro di 1-2.5 cm. Carnosi, giallo-verdognoli quando sono acerbi. Ci sono sei linee verticali su ogni frutto. Semi: a sei facce, duri. Grosse bacche che pesano fino a 50-60 gr. Il frutto maturo, quando diventa rosso-giallognolo, può essere usato in medicina. La pianta dà i frutti da ottobre a febbraio.
Nome sanscrito: Amalaki
Nome inglese: Indian Goose Berry
Tipo: Albero
Usi: Rinfrescante, diuretico, stomachico, antibatterico, antivirale, ringiovanente, afrodisiaco, pacifica i tridosha, utile per le ulcere gastriche, per l’epatite, e le bronchiti.
Parti usate: Frutti, tronco, corteccia, foglie, semi
Dose: Succo: 10-20 ml, polvere: 1-2 gr
Ingredienti: Acido gallico, acido tannico, vitamina C, calcio, albumina
Preparazioni: Chawan Prash, Dhatrileha, Churna
Habitat: In tutta l’ India (foreste decidue secche)
Coltivato da: Semina, germogli, margotta
Altre coltivazioni: N-7
Quantità a sacco: 2 kg
Distanza di semina: 10*10 piedi
Stagione di semina: Prima dei monsoni, clima temperato
Terreno: Terreno argilloso ben drenato, terreno leggero/pesante, moderatamente alcalino e acido
Irrigazione: Le piantagioni sono annaffiate ogni due settimane, in dicembre per 10 gg
Fertilizzante: 10kg di concime di cortile da fattoria per pianta
Cure: Non disturbare le radici
Tempo di maturazione: 6-8 anni
Produzione: 200-300 kg a pianta
Valore di mercato: Polvere di frutti:300 rps, futti freschi: 60 rps
Altre preparazioni:
Amalaki è una delle erbe menzionate in tutti gli antichi scritti di Ayurveda. E’ citata in vari scritti arcaici sanskriti come Rgveda, Skanda, Purana, Ramayana, Garuda Purana, Prabhu Samhita, come pure nella famosa rappresentazione scenica Vikramorvasiya del grande drammaturgo Kalidasa. La famosa storia di Cyavana, un antico veggente, cita come egli fosse stato ringiovanito da Asvinikumaras grazie a un preparato che conteneva principalmente frutti Amalaki. Fin da allora il preparato è conosciuto come Cyavanaprasa. Cio’ testimonia l’antica eredità di Amalaki in India. Amalaki è chiamata Dhatri o “nutrice”, poiché è paragonabile a una nutrice o madre, nelle sue proprietà curative e lenitive. E’ anche chiamata Santa - pacificatrice Vajastha - custode della giovinezza, Amrtaa - un’ambrosia, vrsya - un afrodisiaco, Siva - benefica a tutta la natura ecc.
Maharsi Caraka si riferisce ad essa come uno dei principali tra i rasayanas. Il rasayana, o ringiovanente, mantiene lunga vita, intelligenza, memoria, salute, giovinezza, splendore, voce, carnagione, forza e desiderio sessuale (Caraka Samhita, Cikitsa A4). Amalaki è un tonico completo e un ringiovanente. Può essere dato a persone con qualunque tipo di costituzione, maschi o femmine, dalle più’ giovani alle più’ anziane. E’ un rasayana universale. La pianta è anche classificata come praja sthapana - promotrice della riproduzione, vrsya - aumenta i fluidi seminali, vayahsthapana - ritarda l’invecchiamento, virecanopaga - aiuta l’evacuazione. (Caraka Samhita, sutra A4). Amalaki è raccomandata come medicina per eccellenza nel trattamento del diabete (Astanga Hrdaya, Uttara Sthana, A-40, 46, 58) e mantiene la giovinezza.La pianta cresce in tutta l’India fino a 4500 piedi. La dimensione dell’albero va da piccola a media, a foglie caduche con un tronco bitorzoluto. La corteccia è di colore verde nerastro, sottile e squamosa in piccole squame sottili come la carta.
Le foglie sono lunghe 10-12 cm. e larghe da 2 a 6 cm, disposte lungo i ftisti fittamente. Esse assomigliano alle foglie del tamarindo. I fiori sono giallo - verdi in axillare, a ciuffi sui rametti con le foglie. I frutti sono carnosi, di colore giallo chiaro, glabri, con un diametro da 1 a 25 cm. Ci sono 6 solchi verticali, che racchiudono 3 gruppi di semi crostacei, doppi. La varietà di frutti Banarasi è ritenuta la migliore. Ogni frutto di questa varietà pesa approssimativamente 45 - 50 grammi e ha un piccolo seme con molta polpa. Il frutto maturo che ha una sfumatura rossastra sul colore giallo verde è selezionato a scopo medicinale. Il nome botanico di Amalaki è Phillantus Emblica e appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae. Il frutto è una ricca fonte di vitamina C. Dieci grammi di frutto fresco contengono 600-900 mg. di vitamina C. Sorprendentemente, ogni frutto contiene 20 volte più’ vitamina C di quanta ne contenga un’arancia. Un recente studio ha evidenziato come i frutti perdano vitamina C maggiormente quando sono essiccati al sole che non all’ombra. Acido ellagico è presente nella scorza.
PROPRIETA’ AYURVEDICHE
Nonostante Amalaki abbia 5 sapori (rasa): aspro, dolce, astringente, amaro e pungente, è essenzialmente aspro e ha un effetto post-digestivo dolce (vipaka) e una potenzialità fredda (virya). Allevia i tre dosha- Vata, Pitta, Kapha. E’ usato soprattutto per alleviare gli squilibri di Pitta. Ha gli attributi laghu (leggero), ruksa (secco) e sita (freddo). Quando è usato esternamente, allevia la sensazione di bruciore sulla pelle ed è benefico per la pelle e per i capelli. (Bhavaprakasa)
USI MEDICINALI
Le radici, le foglie, i semi e soprattutto i frutti sono usati a scopo medicinale. Amalaki è usata sia internamente che esternamente. Esternamente il succo del frutto è usato per un lavaggio ai capelli allo scopo di prevenire incanutimento prematuro e caduta. Esso da’ ai capelli lucentezza e morbidezza. L’olio medicato di Amalaki può essere usato per lo stesso fine. Il decotto del succo di frutta pulisce e cura velocemente le ferite. La pasta della polpa del frutto è applicata sulla pelle per ogni sensazione di bruciore. Il succo instillato negli occhi è benefico nei problemi oculari. La superficie della scorza masticata allevia il male ai denti. Internamente, Amalaki è usata per innumerevoli problemi. Migliora l’appetito, la digestione, allevia la stitichezza, combatte l’iperacidità. Amalaki è raccomandata nel trattamento dei problemi dermatologici, raktapitta, epatite, diabete, anemia, disordini urinari e amenorrea. Nei capogiri dovuti a pitta aggravato, il succo del frutto unito a eguale quantità di zucchero candito è molto utile. Lo stesso può essere usato in problemi urinari come sensazione di bruciore e frequenza nella minzione. L’iperacidità può essere ben controllata con un misto di succo di Amalaki, zucchero candito e un pizzico di polvere di seme di cumino.
“Rasayana Curna” è usato con grande beneficio per alleviare l’eccessivo calore corporeo ed è un anabolico che nutre tutti gli elementi dei tessuti - dhatu. Può essere preparato con parti uguali di polvere di frutti essiccati di Amalaki, Goksura e stelo Guduci. Quotidianamente, all’inizio della mattina, 3 grammi di Rasayana Curna uniti a 5 grammi di miele e ghee sono assunti. Questa preparazione agisce da ringiovanente. Amalaki è definita erba per eccellenza per il diabete. (Astanga Hrdaja, Uttara Sthana, A-40 / 48). Su questa proprietà di Amalaki si richiedono ulteriori studi scientifici. Amalaki e Haritaki hanno molte proprietà simili. Varie preparazioni di Amalaki sono possibili per la sua proprietà ringiovanente. E’ anche il miglior tonico nervoso, è efficace per aumentare la memoria e l’intelletto alleviando lo squilibrio di sadhaka Pitta. Amalaki è usato in rakta Pitta con risultati infallibili. Come ringiovanente, è un medicamento estremamente ricco. Ha sollevato l’attenzione del mondo intero grazie alle sue proprietà di sostegno alla longevità e di preservazione della giovinezza.
PREPARAZIONI AYURVEDICHE
Triphalacurna, Cjavanaprasa, Dhatrileha, Brahmya, Rasayana, Amalakj adi Curna, Amalaki Rasayan ecc
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Scienza – Introduzione all'Ayurveda e significato di alcune parole
Ayurveda significa letteralmente conoscenza della vita o scienza del vivere, la parola è composta dai termini ayu, vita e veda, conoscenza. L’Ayurveda fa parte della tradizione e della letteratura vedica che la cultura indiana ha conservato per millenni.
L’Ayurveda si occupa della vita nella sua totalità e i suoi principi hanno un valore universale che va al di là delle culture e del tempo. La conoscenza dell’Ayurveda, che giunge fino a noi da tempi molto remoti superando la prova del tempo, non è in contrasto con le conoscenze e i sistemi della medicina moderna, può essere invece una valida integrazione ad essa, ma soprattutto è utile per dare un senso e portare a compimento la vita di ogni individuo.
L'Ayurveda si occupa della salute fisica, mentale e spirituale, si interessa di ciò che è normale e di ciò che è anormale o patologico. Secondo l'Ayurveda la salute non è solo assenza di malattia, ma è uno stato di continuo appagamento e di benessere, uno stato di felicità fisica, mentale e spirituale. Il concetto di equilibrio espresso dall'Ayurveda non riguarda solo il perfetto funzionamento dei vari sistemi ed organi, della psiche e dello spirito, ma si estende anche a un rapporto di felice convivenza con sé stessi, con tutte le creature, con i familiari, con gli amici, con il lavoro, con il clima e la cultura in cui si vive, con i propri ideali, con le abitudini, con la verità, con il concetto del divino, ecc.
Ayurveda è la scienza in cui sono descritti gli stati della vita utili o dannosi, ciò che promuove o ostacola la vita, la durata della vita e la vita stessa.
–Charaka Samhita I.41
Il Charaka Samhita è uno dei trattati di Ayurveda che riguarda la medicina, in questo testo si trova anche la definizione di vita: Ayus, vita, significa combinazione di corpo, organi dei sensi, mente e anima….
L’Ayurveda, essendo conoscenza della vita, è conoscenza del corpo, della mente e dello spirito.
Questa conoscenza è considerata come un eterno continuum perché non ha inizio né fine, tratta di cose che sono inerenti alla natura e tali manifestazioni naturali sono eterne. Non vi è mai stato un tempo in cui non esisteva il flusso della vita e dell’intelletto, anche la conoscenza dell’Ayurveda continua eternamente. La salute e la malattia, insieme con le cause, i sintomi e le terapie, hanno una continuità e sono senza inizio. Le proprietà delle sostanze come pesantezza o leggerezza, caldo o freddo, untuoso o secco ecc. sono aumentate dalle sostanze che hanno proprietà simili e diminuite da quelle che hanno proprietà contrarie, questo è un principio eterno e immutabile della manifestazione naturale.
L’Ayurveda è stato concepito e insegnato in tempi molto remoti da saggi e maestri, a causa di questo, alcuni studiosi pensano che l’Ayurveda abbia un inizio, in effetti non è così, non si conosce un tempo in cui l’Ayurveda non esistesse e dopo il quale venne propagato. Come il calore del fuoco e la liquidità dell’acqua, l’Ayurveda è innato e non ha bisogno di alcuna artificialità o sforzo da parte degli umani.
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